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Storie di gente comune

"Amare Courteline è avere lo spirito aperto e il cuore sensibile, ciò che costituisce il miglior mezzo per attraversare l’esistenza e fare intorno a noi il minor male possibile." J. Dubeux, amico di Georges Courteline

Lo spettacolo si compone di sette atti unici liberamente tratti dalle commedie di Georges Courteline: Gran debutto - Maga magò - Tutto quello che vuoi - Un giorno in pretura - Amiche in crisi - Ohi, ohi, che dolor - Cena di Natale.


Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento iniziò in tutta Europa un processo di profonda trasformazione che coinvolse tutti gli aspetti della vita teatrale generando le nuove forme del teatro contemporaneo. In Francia fu davvero rivoluzionaria per quei tempi la ricerca di Andrè Antoine, egli era un impiegato della Società del Gas e cominciò il suo lavoro con una compagnia di attori dilettanti in una piccola sala di Montmartre: il Théatre Libre. 


Questo teatro si poneva due traguardi: il primo era la rappresentazione di opere di autori nuovi tra i quali venne fatto conoscere proprio Courteline, oltre a IbsenStrindberg e Tolstoj, il secondo era di giungere ad una recitazione e ad una messinscena il più naturale possibile in un clima di lavoro basato sulla collaborazione e sull’affiatamento di tutta la compagnia dove non c’erano gerarchie di ruoli. 


Quest’impostazione fu la stessa che animò tutti i rinnovatori del teatro europeo. Parallelamente al Teatro Libero di Parigi vi fu in Sassonia la compagnia dei Saxe-Meiningen, a Berlino il Freie Buhne, a Londra l’Independent Theatre e a Mosca il Teatro d’Arte di Konstantin Stanislavskij.

Teatro Speroni, dicembre 2003

con: Anna Rita Scalmani, Gianluca Russo, Livia Russo, Stefano Sarra, Rachele Zucchetti, Ludovico Nolfi, Francesca Milizia, Roberto Staffieri, Marco Micheli, Marco Antoniozzi, Gabriella Monteleone, 
datore luci: Valentina Bartoli, aiuto regia: Anna Rita Scalmani

adattamento e regia: Ludovico Nolfi

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