
The CLUB

Il fatto è che vale quel che costa. Non è vero?
Davvero. In questo club c'è una gestione creativa della clientela. Vero?
Sul serio! E non si sentono mai parole volgari.
Vero. Che poi se qualcuno osa dirle si becca un bel calcio nelle palle!
The Club è il punto di arrivo della ricerca che quest'anno il Laboratorio Teatrale della Compagnia Progetto Attore ha condotto su alcuni temi presenti nella drammaturgia di Harold Pinter. Ma è anche un punto di partenza dove le domande dell'autore, una volta esplorate, si sono rivelate sorprendentemente attuali.
La messinscena registica si ispira liberamente agli atti unici di Pinter: Ashes to Ashes, Dialogue for three, Night, Party Time e Precisely: nel corso di un party dove gli ospiti conversano amabilmente delle meraviglie di un club esclusivo, percepiamo la presenza incombente di un'altra umanità che si trova fuori, per strada, dove sembra essere in corso una feroce repressione, i cui promotori sono tra gli ospiti della serata mondana.
Tutti i personaggi in scena (tranne Jimmy, ultimo ma non ultimo, ad apparire) sono ambigui ed irrisolti, e accomunati tra loro da un perverso uso di parole quali: davvero, non è vero?, sul serio. Come a voler evidenziare il confine ambiguo tra le molte verità incarnate dai gesti e dalle frasi di questi cinque adulti della classe dominante.
Harold Pinter (1930-2008), drammaturgo, attore, sceneggiatore e poeta londinese, è stato spesso definito l'uomo dell'anti-teatro, e fin dal suo esordio ha sbaragliato il teatro di maniera, disvelando il gioco sottile di dominio e sottomissione nascosti nel lessico quotidiano, smascherando così una borghesia guastata dal male dell'ipocrisia.
Nel 2005 Pinter ricevette il premio Nobel per la Letteratura "Perché nei suoi lavori scopre il baratro sotto la banalità quotidiana e spinge nei luoghi impenetrabili dell'oppressione”.